venerdì, maggio 12, 2006

Io uso parole come coriandoli di spine



Sole, silenzio, fiato

Come questa Terra senza profondita`

Ti porta dentro il respiro.

Oggi Lo Scorpione numero 4 è in facoltà.

In Lettere e Filosofia.

Presto anche online.

11 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Rischiavo la crisi d'astinenza

2:09 PM  
Anonymous Anonimo said...

L'illustrazione è di Robert Crumb?

2:02 PM  
Anonymous Anonimo said...

Certo che è comodo scrivere e giudicare gli altri...siamo adulti esiste la discussione costruttiva...il rischio che ti pestino per alcune "libere opinioni" che hai espresso nel tuo numero 4 non c'è...non vale la pena...hai parlato senza conoscere è questo che fà incazzare la gente

7:36 PM  
Blogger loscorpione said...

A me fa incazzare che "la gente" scriva "fa" con l'accento. Ho parlato senza conoscere? A nome di chi ti esprimi? Con tutti quelli che ci sono passati nel numero 4, ciò che non so è di cosa tu stia parlando. Comodo? Quello che faccio è scomodo più di un divano di chiodi.

Crumb. E' Robert Crumb.

10:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

Non ho ancora letto il n. 4, però so che mi darà molte soddisfazioni, da bravo carampano dello Scorpione.
Crumb!Ho un futuro come fumettista allora

7:28 PM  
Anonymous Anonimo said...

cosa non ti garba del don chisciotte?

6:48 PM  
Blogger loscorpione said...

Alla dozzinale mancanza di un qualunque straccio di tecnica editoriale, il DonChisciotte aggiunge tratti di originalità inquietante nell'uso più masturbatorio della lingua italiana che mi sia mai capitato di vedere da lungo tempo a questa parte: frasi come "stordisce la sua egualmente precipua capacità nello sfoglio esistenziale della coscienza umana" o "omaggiare la magnifica ricchezza della sua rosa dispiegativa", non sono definibili se non come: enormi rasponi, di quelli fatti a due mani, professionali e spinti.
Viaggiare poi fra conneries (visto che vi piace il francese) come per esempio "fenomenologia della pasta", "il palazzo dei gechi" o "frustrazione"; editoriali che paiono scritti da cinquantenni; vignette che comunicano quello che mettono in scena (cagate); è un'esperienza sconvolgente, stancante. Mi rabbuia, mi innervosisce e mi rovina la giornata.

10:28 PM  
Anonymous Anonimo said...

non capisci un cazzo sei da solo e nessuno ti caga e il tuo giornalino ha un umorismo becero e scontato e sei un ragazzino

11:04 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Scorpius, sono Gianluigi Pala, uno dei due coordinatori del fu Don Chisciotte. Non ci dispiacciono le tue critiche, sono abbastanza fondate. La tecnica editoriale è scarsa, ma non hai letto l'ultimo numero, nella quale è stata migliorata e approfondita - è sparito dalla biblioteca meritoriamente al garbo di certi nostri colleghi intolleranti e fascisti (nel senso spregiativo del termine).
"Originalità inquietante"? Ahahah, un gran bel complimento ;). L'uso masturbatorio della lingua - e della letteratura - è il più antico motivo perché questa sia nata. Penso a Joyce, a Gadda, all'ermetismo, all'espressionismo. A noi masturbarci piace, e non ce ne vergogniamo. Non credo sia necessario sempre farsi capire univocamente, o assecondare la facilità di lettura; il nostro non era un ambito di pubblico servizio, era una vetrina della gente in facoltà. Personalmente preferisco un uso forbito e puntiglioso del linguaggio, difficile e complesso e stancante, rispetto alla sciatteria e banalità e facilità di alcune applicazioni del suo potenziale. Barocchismo e istintività. Questione di gusti, ritengo. E di formazione letteraria. A noi non interessava né il contingente né il pettegolezzo, volevamo stimolare un percorso di assemblamento e crescita degli scriventi della nostra università, ma non è stato sostenuto più di tanto. Abbiamo ricevuto molti complimenti e poche critiche, continua pure così. Mi è sembrata arbitraria la sommarietà con la quale giudichi come "conneries", "cazzate" (vocabolario Zanichelli), i pezzi citati. Non ti piace il non-sense, non ti piace un certo tipo di umorismo, non ti piace una considerazione prosastica sull'insoddisfazione di alcune condizioni dello scrivente. D'accordo, ne prendiamo atto, ma ci sembra che tutto quello che non rientri nelle tue corde personali comunicative debba essere per forza inferiore. Esistono tante forme di ricerca e intelligenza e scrittura. A te piace un umorismo - anzi ironia pirandelliana - aggressivo, pettegolo, che dia molta odiens - penso alla satira sugli occupanti della saletta. A noi non piace troppo. Ci sembra facile. Ma lo rispettiamo perché crediamo debba essere necessaria una consapevolezza della pluralità di espressioni e visioni del concetto di letteratura e scrittura. Potremmo fare una bel j'accuse di denigrazione sugli afrori di certi professori, sul rincoglionimento di altri, sulla stupidità di questo o quell'altro. Ma è una scelta. Noi volevamo concentrarci sulla scrittura e sulla critica artistica, e siamo soddisfatti di quel poco che abbiamo fatto. La vignetta finale a noi piaceva, ed infatti ho insistito io per inserirla. Sono ancora dell'idea che ci stesse bene. L'editoriale non è scritto da cinquantenni, ma da ventiduenni, e ci piace il modo nel quale è formulato. Ti innervosiscono molte cose, ce ne siamo accorti. Non mi piace molto l'atteggiamento violento e polemico con la quale attacchi a destra e manca, troppo spesso gratuitamente, in cerca dell'affermazione della propria persona. Lo trovo riduttivo e narcisistico. Ma non è un problema. Non tutti hanno gli stessi criteri, e nessuno assoluti, della bellezza e della liceità di quello che va scritto e alimentato. E' il senso dell'evoluzione della critica in questo ultimo cinquantennio. Ciao, e nessun rancore.

7:32 AM  
Anonymous Anonimo said...

il don cagotto! ahahahah altri stronzi amici del frocetto... bene, bene.. che bella facoltà!

11:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

io uso parole come coriandoli di spine.. animale di zona eh?

5:30 PM  

Posta un commento

<< Home

Creative Commons License
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.